Un ritorno al passato, ma con una novità ...
Tra gli emendamenti alla Manovra 2026, presentati in commissione Bilancio al Senato, è stata inserita anche una norma che prevede la rivisitazione del divieto a effettuare pagamenti in contanti non oltre i 5.000 euro, innalzando questo limite fino a 10.000 euro e prevedendo il pagamento di un’imposta fissa.
Il divieto di non superare i 5.000 euro in contanti era stato introdotto nel 2023, quindi solo due anni fa. Questo provvedimento era nato con il preciso intento di contrastare l’evasione fiscale, che dilagava anche tramite i pagamenti in nero, e prevedeva che le operazioni superiori a 5.000 euro dovessero essere effettuate tutte attraverso strumenti tracciabili, come bonifici, assegni, carte di credito, bancomat e simili. Se si superava questa soglia, arrivavano sanzioni per entrambi i soggetti, da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 50.000 euro, a seconda della gravità dell’infrazione. Il limite passa a 10.000 euro con il pagamento di un’imposta L’emendamento introdotto in sede di Legge di Bilancio prevede che, dal 1° gennaio 2026, sia possibile effettuare pagamenti in contanti anche oltre i 5.000 euro e fino a un massimo di 10.000 euro, ma con il pagamento di un’imposta di bollo di 500 euro su ogni pagamento in contanti compreso fra 5.000 e 10.000 euro.
Si potrà quindi tornare ad usare il contante oltre i 5.000 euro, ma ci sarebbe appunto una novità.
Questo tipo di pagamento in contanti potrà essere effettuato solo pagando la suddetta imposta (ancora da dettagliare).
L’obbligo riguarda chiunque effettui transazioni con questi importi e per tali operazioni sarà necessaria
la fattura. Il bollo dovrà essere versato dall’acquirente, tramite un contrassegno apposto sulla copia cartacea della fattura da consegnare al venditore, così da consentire eventuali verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.
